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Sulla chiesa rurale in contrada Alzacuda - Sophiana, territorio di Mazzarino

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  Fig. n. 1 Chiesa rurale in contrada Alzacuda - Sophiana. Facciata principale rivolta a sud      Veniamo a conoscenza dell'esistenza di questa chiesetta rurale (coordinate geografiche:  37°19'20.8"N 14°16'23.8"E)  grazie a uno studio di Pasquale Di Martino [1]. Per raggiungere la chiesetta (vd. figg. 1 e 2), del resto, occorre entrare in un'area attrezzata demaniale. Per di più, nella pubblicazione ufficiale dell'Azienda Regionale Foreste Demaniali riguardante quest'ultima area non si fa affatto cenno all'edificio religioso: si parla solamente di "fabbricato forestale" [2].  Di Martino riferisce che l'area un tempo era di proprietà del signor Luigi Lupica e che la chiesetta è stata vandalizzata: è stata svuotata ed è stato asportato un bassorilievo che, secondo la testimonianza di contadini del luogo, era posto sopra la porta d'ingresso e  raffigurava una divinità "pagana" panciuta e circondata da ornamenti vari. Vi era

Mazzarino: alla riscoperta delle chiese "perdute"

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Il paese di Mazzarino custodisce ancora gelosamente le vestigia di svariate chiese urbane dichiarate "non più esistenti" dagli storici locali. Ci accingiamo a riscoprirle, facendo un tour che parte da piazza Francesco Gesualdo, importante crocevia del centro abitato. Le chiese oggetto di studio sono nell'ordine: San Rocco, Santa Sofia, Sant'Antonio da Padova, Madonna della Pietà, Sant'Antonio Abate, Santa Maria della Croce, chiesa del Signore Ritrovato, oratorio di Gesù Adorato, chiesa della Madunnuzza . Per le rimanenti chiese si rimanda agli studi già editi. CHIESA DI SAN ROCCO (coordinate geografiche:  37°18'17.1"N 14°12'43.1"E)   Pasquale Di Martino afferma che la chiesa fu demolita tra il 1952 e il 1953 [1]. Da un'attenta osservazione si può facilmente trovare ciò che ancora permane dell'edificio di culto, che oggi ospita attività commerciali: almeno il muro perimetrale del lato nord e alcuni conci del portale (vd. figg. 1, 2, 3, 4).